VIAGGIO NELL’AGRO PONTINO
In questo “reportage di paesaggio” ho cercato di raccontare l’attuale Agro Pontino, un territorio che ha una storia antichissima, complessa e controversa.
La bonifica delle paludi d’epoca fascista, indicata come la “redenzione” di un ambiente d’acque considerate malevole, ha provocato un enorme cambiamento in un territorio che continua a modificarsi, in cui il paesaggio appare ben diverso da com’era negli anni ’30 al termine della bonifica agraria.
Ora in questa terra quasi esclusivamente votata all’agricoltura, gli echi nostalgici della propaganda fascista si mescolano alla attuale contaminazione della terra e alle ombre inquietanti del caporalato e dello sfruttamento salariale nei campi.
Ho cercato gli elementi che connotano e differenziano il paesaggio dell’Agro pontino da quello della Bonifica del Piave, come gli eucalipti, che come scrive Pennacchi sono “il genius loci della bonifica”, o come il “profilo dei monti” sempre presente e visibile a differenza di quello della Bonifica del Piave, ma includendo anche quegli aspetti che invece sono comuni e non solo del Lazio e del Veneto, di contaminazione della terra, sopratutto delle plastiche e dei materiali di scarto agricolo-industriali.