SULLA FOTOGRAFIA


Pensieri e ragionamenti, scritti e in trasformazione

CURIOSITÀ
La curiosità soprattutto, è stata la molla che ha caricato e spinto la mia passione per la fotografia.
Se inizialmente lo spirito di avventura e la voglia di conoscere e scoprire il mondo, dava senso al fotografare come semplice testimonianza della esplorazione, il rileggere poi le immagini, il volerne modificare il senso, mi ha spinto alla sperimentazione e alla ricerca sul linguaggio della fotografia.

TERRITORIO/PAESAGGIO
Paesaggio è un termine ambiguo e tende alla metafisica, sbagliato quindi in un contesto di analisi scientifica del territorio”. (R.Mariani, Come l’acqua. La cultura della Città.)
La fotografia del territorio tende ad essere più oggettiva, cioè a concentrarsi sull’ oggetto ripreso.
I coniugi Becker e in un certo senso anche Gabriele Basilico con il suo misurare lo spazio, si sono orientati verso l’oggettività.
La fotografia del paesaggio parla anche di altro, di ciò che va oltre la fisicità e le dinamiche proprie del territorio. Include un interno, un qualcosa che ha a che fare con me, come fotografo o semplicemente come essere vivente, con le sue percezioni, emozioni, sentimenti…
Come dice Ghirri, nella fotografia di paesaggio c’è una ricerca di “quello strano e misterioso equilibrio tra il nostro interno e il mondo esterno”. E Giacomelli lo porta all’estremo: “Paesaggio non come luogo / ma come riflessione interiore
In sintesi, la fotografia di territorio rileva, quella di paesaggio rivela.

 INTUIZIONE E IMMAGINAZIONE
Di fronte a un problema da risolvere, cosa è l’intuizione e cosa l’immaginazione.
Intuizione  è un procedimento che attinge all’inconscio totalmente, come un momento di rivelazione di una correttezza o di una verità. Può essere magicamente azzeccata, o totalmente sballata.
Di fronte ad un problema da risolvere anche l’immaginazione può avere nella sua formulazione un momento di magica verità, l’immaginazione vede, (diceva Munari) ed è una operazione anche inconscia, ma con una capacità di definizione dell’intento.
Quando l’intuito è basato su una conoscenza effettiva, si trasforma in immaginazione.
Si può intuire quello che non si sa? Certamente!
Il paesaggio è l’intuizione, il territorio, l’immaginazione.

 LA DOCUMENTAZIONE TOTALE
Molti fotografi che hanno fatto documentazione del territorio hanno avuto la tendenza a cercare di riprendere tutto con l’idea di arrivare alla completezza della narrazione e dell’informazione.
Street View ha tagliato la testa al toro: le immagini a 360×180 gradi sono il massimo dell’informazione che si può avere da una ripresa fotografica in un determinato punto, se poi si moltiplica per ogni 100 metri e percorrendo tutte le vie di una nazione si arriva a raggiungere la completezza della totalità.
Manca l’elemento dello “sguardo attento”, ovvero la selezione di una specifica porzione di spazio, la scelta del momento che includa la presenza umana o animale, la modellazione della luce o la coloritura metereologica.
Questi sono tutti elementi che sintetizzano ma rendono significativa la documentazione “autoriale” del territorio.

RITORNARE
Perché tornare nei luoghi che ho già fotografato? Perché sono curioso di vedere la trasformazione del territorio o paesaggio? Per annullare il senso di eternità (o morte) dello scatto fotografico? Per constatare quanto è difforme l’anima della sua memoria?

LA COINCIDENZA SIGNIFICATIVA
Capita che in alcuni scatti si riesca a cogliere un quid non cercato coscientemente, quel qualcosa di significativo che trasforma l’immagine in altro. Forse è quello che Barthes chiama punctum.
Per George Tatge la fotografia è soprattutto una questione di “fortuna” (culo), ma in fondo la fortuna arriva se la si cerca. Un atto di fede in sé stessi e nella propria capacità di far emergere la propria visione inconscia.
Certa fotografia è visionaria, vedi Koudelka…

BELLEZZA
Dicono: “la bellezza è negli occhi di chi guarda, e quindi anche la banalità”
Ciò implica una visione puramente soggettiva dell’estetica, come se ogni giudizio fosse valido a prescindere dal contesto, dalla forma o dal contenuto.
No, non tutto può essere ridotto alla percezione individuale, né nell’occhio del fotografo ne in quello dello spettatore.
(No, la bellezza non salverà il mondo, lo farà la risata!)

COLORE
Sono nato in Messico, i colori saturi e gli accostamenti “azzardati” fanno parte del mio imprinting.

UNA INTERVISTA

Scarica qui l’intervista dell’architetto Alberto Franchini

Biografia

Antonio “Toni” Garbasso

Sono nato a Città del Messico nel 1958 da genitori italiani.
Fotografo di architettura e di territorio dal 1979, mi sono formato con gli insegnamenti di Paolo Monti (Palazzo Fortuny, Venezia – 1981) Gabriele Basilico (Milano, 1986) e Francesco Radino (Studio Marangoni, Firenze – 1994).
Ho lavorato dal 1979 al 1982 con il prof. Riccardo Mariani docente del corso di Urbanistica dell’Università di Firenze alla documentazione del paese di Sorano e poi, per la mostra “Latina storia di una città”.
Dal 1982 ho collaborato con la rivista Abitare, pubblicando diversi reportage di architettura e territorio, dalle Periferie Romane al museo Anacahualli di Diego Rivera a Città del Messico.
Dal 1984 fino al 2004 ho lavorato con lo studio Giancarlo de Carlo, quindi per Spazio e Società, e dal 1993 al 2002 per l’ILAUD (International Laboratory of Architecture and Urban Design).
Nel 2020 vengono acquisite 30 stampe dei lavori di Giancarlo de Carlo dal Maxxi di Roma.
L’Archivio Progetti dello IUAV conserva molti originali dei lavori di GDC.
Ho collaborato con diversi studi di architettura italiani ed esteri e ho pubblicato sulle più conosciute riviste di architettura internazionali.
Dopo un reportage sull’ex-pastificio Cerere pubblicato su Abitare nel 1990, mi sono dedicato anche alla fotografia d’arte, lavorando nel 1990 per il “Rome Studio” della Gladstone Gallery, e per vari artisti.
Nel 1998 entro a far parte del gruppo internazionale di pionieri della “fotografia immersiva”, e nel 1999 in ambito ILAUD, realizzo il primo tour virtuale sui “Dintorni dell’Arsenale” a Venezia.
Nel 2000 il primo tour virtuale alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, seguito da successivi tour nel 2009, 2013, 2017. Nel 2019 i tour virtuali e 10 stampe vengono acquisiti dalla Galleria Nazionale.
Dal 2000 apro il sito Studioargento.com che si propone prima come laboratorio di sperimentazione del medium e poi come archivio di mostre d’arte, gallerie, musei.
Nel 2003 Studioargento.com è inserito nella “Cubic Gallery” della Apple per un lavoro sperimentale su M.C. Escher fatto in QuickTimeVr.
Nel 2005 pubblico su Repubblica.it uno dei primi reportage al mondo con fotografie immersive, da Piazza San Pietro, per la morte di papa Wojtyla.
Sempre applicando l’attualità nella fotografia immersiva su Spiegel.de e su Thetimes.co.uk viene pubblicato un tour virtuale sul naufragio della Costa Concordia del 2012.
Come documentazione del territorio realizzo tour virtuali all’Arsenale di Venezia (2004-2007), del Comune di Marsala (2006), di Biosphere 2 in Arizona (2009) e, per il Consorzio di Bonifica, del territorio del Basso Piave (2010).
Nel 2009 sono chiamato come artist-in-residence alla Petrified Forest (Arizona) e realizzo il tour “Where the sky embraces the earth”.
Nel 2006 lavoro con Fabio Mauri alle mostre “Cielo Vicino” e “Murato Vivo”.
Documento diverse mostre alla Galleria Limen 895, e altre esposizioni di vari artisti, da Emilio Isgrò ad Alfredo Pirri, Thomas Ruff, Valerio Adami, ecc.
Lavoro per la Gagosian Gallery a Roma e Parigi (2011-2012).
Dal 2009 collaboro con la prof. Annie-Paule Quinsac, facendo tour virtuali di varie mostre fra cui La Scapigliatura (2009) e Segantini (2014) a Palazzo Reale, Milano.
Gioco creativamente con il mimo Ro Rocchi (2010-2014).
Nel 2011 sono chiamato dall’associazione internazionale dei fotografi panoramisti (IVRPA) a partecipare ai “Masters of Panoramic Photography” a Palmela, Portogallo.
Nel 2015 chiudo l’attività professionale fotografica, ma continuo la ricerca artistica con letture del territorio, esposizioni e tour virtuali d’arte.

ESPOSIZIONI

 

  • 2023 Sequenze e Collezioni, Spazio Mostre Photofashion, San Donà di Piave – personale
  • 2023 Anthropos e Kainos, Ex-Cartiera Latina, Roma – collettiva
  • 2023 Cinque variazioni sul tema del paesaggio, Palazzo Baronale di Calcata – personale
  • 2022 Viaggio in bonifica, Galleria Civica d’Arte Moderna, San Donà di Piave – collettiva
  • 2022 Gnessulògo, Museo del Paesaggio, Boccafossa (VE) – collettiva
  • 2022 Il Cielo sopra il Brian, Museo del Paesaggio, Boccafossa (VE) – collettiva
  • 2021 La serena inquietudine del territorio, Museo del Paesaggio, Boccafossa (VE) – collettiva
  • 1019 Giancarlo De Carlo, Paesaggi di Comunità, Stecca 3.0, Milano – personale
  • 2019 Marsala | Vedute, Convento del Carmine, Marsala – personale
  • 2018 Materia di mare, Centro Mostre Comunale, San Donà di Piave – personale
  • 2017 C’era una volta un paese…Sorano, Piccola sinagoga di Sorano, Sorano – personale
  • 2017 Natura sferica, Semplicemente Fotografare Live, Novafeltria – collettiva
  • 2017 Milano La Nuova, Mostre diffuse, Magliano Sabina – collettiva
  • 2017/2023 Shoah nello sguardo del contemporaneo, Casa della Memoria, Roma – collettiva itinerante
  • 2016/2017 L’elogio dell’ombra, Novafeltria, Calcata, Modena – collettiva itinerante.
  • 2016 Lettura del territorio del Basso Piave, Aula Consiliare, Eraclea (VE) – personale.
  • 2015 Natura sferica, Le tante facce del colore, Magliano Sabina – collettiva.
  • 2015 La carta come Memoria, Casa della Memoria, Roma – collettiva.
  • 2014 Toni di Neri, CasaCocò, Manziana – collettiva.
  • 2011 Masters of Panoramic Photography, Palmela, (Portogallo) – collettiva.
  • 2009 Materia di mare, Forte Stella (Monte Argentario) – personale.
  • 1996 Le stanze del rio Fiumicelli, ILAUD, San Marino – personale.
  • 1994 Cavalli Romani, Ippodromo Capannelle, Roma – collettiva.
  • 1986 Scene e Scenari, Ferro di Cavallo, Roma – collettiva.
  • 1982 Caviale, Sala Uno, Roma – collettiva.

pubblicazioni